venerdì 20 aprile 2012

C'è una misteriosa malattia in Vietnam

E ce ne saranno altre in giro per il mondo, penserete voi. Ma l'attenzione su questa non sta tanto nel fatto che non si riesce a capirne le cause, o che ci sono stati molti contagiati (171 persone, sembra) o svariate vittime (già  19, comunque). La questione, sta nella richiesta d'aiuto all'OMS (Autorizzazione Mondiale della Sanità) e agli States, da parte delle autorità sanitarie vietnamite. Dato che il governo del Vietnam non sia proprio noto per essere, diciamo così, estroverso (riferimento: richiesta di aiuto medico. ndEm) e che non abbia rapporti proprio fraterni con gli USA, tutto fa pensare che la situazione sia allarmante. Anche perché tutto è ancora molto circoscritto: i casi sarebbero raggruppati in un'area della provincia centrale Quang Ngai. 68 casi provengono dal villaggio di Ba Dien, distretto di Ba To. Questo potrebbe essere da un lato un bene (circoscrizione dell'areale), dall'altro invece, potrebbe far pensare ad una patologia parecchio forte, dato che la percentuale di contagio è alta, nell'areali interessato.
foto da ilpost, che si è occupato della notizia
La malattia si manifesta con febbre alta, a cui si associano perdita di appetito ed eruzioni cutanee su mani e piedi: le complicazioni colpiscono soprattutto il fegato, ma in alcuni casi hanno lesionato anche altri organi vitali. Sono stati colpiti principalmente bambini ed adolescenti, che se curati in tempi rapidi e con giusti farmaci (problema di no facile soluzione, date le precarie situazioni socio-economiche e sanitarie della zona), rispondono bene, anche se ci sono stati diversi casi di recidive.
I primi focolai, risalgono più o meno ad un anno fa, poi il numero di persone contagiate è progressivamente scomparso, salvo poi ritornare a far registrare un picco preoccupante tra il 27 marzo e il 5 aprile di quest'anno.
Le richieste di aiuto, sono la conseguenza della difficoltà ad individuare le cause, attualmente allo studio dei Centri internazionali per la prevenzione e il controllo delle malattie.  


Link:
  

mercoledì 18 aprile 2012

BRIICS

Li chiamano così: sono Brasile, Russi, India, Indonesia e Sud Africa. Paesi emergenti, per i quali si stima un aumento del consumo d'acqua di circa l'80%, a fronte di una diminuzione dei consumi per i Paesi dell'area OCSE (circa il 22%). Stime sono tutt'altro che buone: ecco il link agli ultimi dati.
Nel 2000 la domanda d'acqua era pari a 3500kmc: le stime indicano che nel 2050 si raggiungeranno 5425kmc, con una crescita del 55%.
Oltre all'aumento della popolazione (+130% per uso domestico), c'è quel 400% in più per usi industriali e il 140% per produzioni elettriche, tra le cause.
Il problema geologico e geoclimatico, si somma poi alla questione socio-demografica: l'aumento di persone (stimato in circa 2,6miliardi) andrà ad interessare per lo più le zone dei bacini fluviali del Nord e del Sud dell'Africa e del Sud e del Centro Asia. Zone, queste, particolarmente interessate a problematiche di stress idrico. 
Le stime indicano che nel 2050 circa 240milioni di persone resteranno senza acqua potabile. Anche in questo caso, è possibile pensare ad una sorta di Effetto Seneca, dove la diminuzione subirà un andamento netto e perentorio.
Che dire di non banale? Mah...intanto spendete poco più di tre minuti, per vedervi questo video...


martedì 17 aprile 2012

Effetto Seneca: YPF e Repsol?

Senza farsi annebbiare da tanto d'altro, la notizia del giorno (link) è indubbiamente la decisione presa dalla Presidente argentina Cristina Fernandez di "espropriare", nazionalizzandone il 51%, la YPF alla Repsol
Roba grossa, che produrrà scompensi geopolitici e macroeconomici e che a me ha fatto pensare ad una cosa che avevo letto tempo fa e che riguarda anche il petrolio.
Non sarà di sicuro la prima volta che sentite parlare del fatto che l'oro nero è un resevoir limitato in esaurimento. Cioè, per dire, che quello che c'è c'è ed è sfruttabile: il resto non si formerà in tempi umani (magari anzi saremo proprio noi a formarlo. Per dire con un colpo di scena macabro. ndEm). Quindi non c'è una ricarica della riserva: quando finirà finirà. Non è una novità, lo so.
Il punto, semmai, su cui riflettere è: come finirà? Nel senso: il declino sarà dolce e geologicamente gestibile?
La risposta è no, almeno probabilmente. Ed è proprio questo, quello che mi è venuto in mente. 
L'Effetto Seneca.
fonte effettocassandra
A tal proposito, metto due link, per chi fosse interessato, dove il Prof. Ugo Bardi (docente di Chimica-Fisica presso l'Università di Firenze) parla dell'argomento dal suo blog Effetto Cassandra.





"Sarebbe una consolazione per la nostra debolezza e per i nostri beni se tutto andasse in rovina con la stessa lentezza con cui si produce e, invece,l'incremento è graduale, la rovina precipitosa.”
Lucio Anneo Seneca, Lettera a Lucilius, n. 91
  


UPPLEVA la nuova concezione di TV da IKEA

Cables, cbles, cables...

UPPLEVA da IKEA Italia

C'è vita su Marte? A che punto siamo...

forme di vita su Marte
Non ci sono strane teorie dietro a quanto sto per scrivere. Non c'è nessun Voyager-ismo, né tanto meno polemiche Scienza-Chiesa da baretto. C'è semplicemente il fatto che scrissi qui qualcosa a riguardo tempo fa e adesso aggiorno.
E' uscito un articolo su National Geographic Italia (era uscito anche sulle pagine di scienze dell'Huff Post. ndEm), che smaschera un retroscena inquietante della missione Viking 1 e 2. Era il 1976, e dai dati raccolti sembra trapelare la scoperta di forme di vita microbica sul Pianeta Rosso.

Ecco il link all'articolo.  Buona lettura.

La formazione dei diamanti: davvero

Quante volte avete sentito la storia de "i diamanti sono fatti come le matite" o "i diamanti sono fatti di carbone"? Tante volte, credo. Tante perché, almeno quando ero piccoletto io, a scuola ti dicevano questa, per farti capire come la stessa materia potesse dar forma a materiali differenti. Giusto, vero, ma...
...ed è quel "ma", proprio, che giustifica o giustificherà, ogni singolo centesimo di quello che avete speso (o spenderete) per chiedere la mano della vostra metà - o meta. Sì, perché i diamanti sono costosi - ma anche i migliori amici delle donne, quindi... - non per moda, o perché semplicemente simbolo del lusso. O meglio, anche; ma anche perché la loro formazione e il loro reperimento, avviene in  condizioni davvero particolari. Sono un materiale a scarsa disponibilità sulla terra e di complessa estrazione. Sì, va bé lo dico: in più c'è la richiesta commerciale ampia, che giustifica lo stabilizzarsi di un prezzo alto.
Ciò detto, come un Mythbusters de noatri, proverò a sfatare la credenza della formazione dal carbone di cui sopra.
Le piante (origine del carbone più antico rinvenibile. ndEm) si trovano sulla Terra, da circa 450 milioni di anni - stante alle datazioni sui vari reperti ritrovati - mentre i diamanti si sono formati - sempre secondo le datazioni effettuate - tutti, almeno la gran parte, nel lasso di tempo che va dal Precambriano (4,6milioni di anni. Le rocce più antiche ritrovate sulla Terra. ndEm) e il Periodo Cambriano (542milioni di anni fa). Confrontando dunque le due età, si conviene subito che le piante sarebbero apparse sulla superficie terrestre, almeno 100 milioni di anni dopo la comparsa del più "giovane" dei diamanti. In più c'è un'altra questione, che riguarda il fatto che i giacimenti carbonifieri, sono tutti disposti con geometria stratigrafica plano-orizzontale: i diamanti si rinvengono invece quasi esclusivamente in unità rocciose verticali (camini di rocce ignee). 
Credenza sfatata. Punto e basta.
Ma provo anche ad andare oltre. Allora: come si sono formati i diamanti?
Esistono quattro processi geo-tettonici, petrochimici e mineralogici - che di rado coinvolgono il carbone - che sono responsabili della formazione di quasi tutti i diamanti naturali rinvenuti. Il primo dei processi, rappresenta la formazione di quasi il 100%; gli altri sono più o meno ininfluenti fonti di diamanti commerciali.
Formazione dei diamanti 
(Nell'immagine il numero corrisponde ai vari processi descritti sotto. Fonte geology.com)

sabato 14 aprile 2012

Cose che mi sono scoppiate addosso sull'autismo

Non sapevo che il 2 aprile fosse stato la Giornata Mondiale dell'Autismo, lo scopro solo adesso che metto mano alla tastiera: non mi piacciono le "giornate mondiali" in genere, ce ne sono troppe, troppo superficiali, sembrano quasi di moda. Non è il caso di questa, credo.
Ma adesso che ho saputo della ricorrenza, mi spiego anche diverse robe. Ma 'fa niente.
Perché a me in un paio di giorni mi sono scoppiate davanti, delle realtà che un po' m'hanno sconvolto. 
via Oggi Scienza
Ieri a Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi, c'era Franco Antonello, il padre di Andrea e quello del libro Se ti abbraccio non aver paura e del viaggio in Ammerica. E poi c'è il ragazzino di Touch che riempe i martedì sera (unica cosa positiva della serie, è far pensare a qualcosa. Il resto è baracconata USA, imho. ndEm). E per finire, c'è una cosa bellissima, scritta da una mia ex-compagna di Liceo, talmente bella che mentre la raccontavo a Daniela mi tremava la voce: un'esplosione di vita.
Cose che succedono. Che mi hanno spinto a capire un po' di più e a cercare di fare il punto.
Ho trovato le seguenti: le linko, se mai qualcuno fosse interessato, così come sono. Senza commento. Sono articoli ben scritti e poi io non sarei in grado (anche a livello di competenze) di potermi esprimere.

  • A fine marzo, è stato pubblicato un importante studio della CDC (Centre of Disease Control and Prevention) dal titolo "New data on autism spectrum disorders". Nel sito c'è anche altro
  • Questo video in cui Donald Trump ritorna sulla questione che la colpa dell'autismo è nei vaccini, che invece mi sembra di aver capito che è una roba più o meno superata (almeno ufficialmente). C'è stata anche una sentenza di condanna contro il doc. Wakefield che aveva presentato lo studio in cui si ventilavano le correlazioni. Ecco il link.
  • Siccome l'autorevolezza in merito di Donald Trump, non mi convinceva granché ho proseguito a cercare, ed ho trovato anche questo: uno studio della USC (University of Southern California). Pubblicato su Science Traslational Medicine che rafforza l'ipotesi che l'autismo possa avere cause genetiche.
  • E poi, un'altra cosa, sempre sulle cause genetiche e su quel dannato cromosoma5, pubblicato tre anni fa su Nature.
Certe volte capisco che ne so veramente troppo poco, della realtà che mi circonda.

Durezza delle Acque

Riporto qui di seguito, una mia consulenza professionale in ambito tecnico, nonché in quello matrimoniale - tecnicamente, comunque, s'intende. 
L'altro ieri, più o meno intorno alle sette di sera, mi ha chiamato il mio amico Nicola Matteuzzi. Il "nonché mio cugino" e "nonché stimato e apprezzato ingegnere meccanico", e perché mai dovrei dimenticare un "nonché sposetto prossimo venturo", mi poneva un onestamente difficile quesito su un settaggio della lavastoviglie casalinga: "a che setting di durezza delle acque impostarla?".
Lavastoviglie IKEA
Problematica complessa, ma anche no, che è tutta contemporanea. In problemi del genere, con lo Svelto non ci si sarebbe incappati. E sinceramente la mia ignoranza nel campo, mi aveva precluso dal sapere che la qualità tecnologica dei nuovi elettrodomestici, prevedesse certi tipi di conoscenze (adesso ho appurato che anche sulla mia c'è la fatidica rotellina. ndEm). Perché di quello si tratta. Vengo per dire, senza nulla togliere a nessuno: se l'acquirente non avesse una minima idea di quello di cui si parla, come potrebbe risolvere la configurazione della lavapiatti? Non credo che tutti abbiano fatto un qualche esame di idrogeochimica, o chimica ambientale o chimica generale, quanto meno, per avere in qualche remoto angolo del cervello lontane reminiscenze dell'argomento in discussione. In più, va anche detto, che essere a conoscenza del grado di durezza dell'acque che scorre dalle nostre tubazioni, non rientra proprio in quelle informazioni fondamentali, anche se...comunque non vorrei aprire nessuna specie di polemica con le lavastoviglie (né con i potentissimi produttori): non sia mai che incorra in qualche insubordinazione classista, stasera dopo cena.
Cos'è 'sta durezza delle acque? Starete pensando che per quanto ne sapete - scusate: ma pensare che voi non sappiate di cosa sto parlando, è presupposto indispensabile, per rendere sensata la presente trattazione - l'acqua tanto dura non sembra (questione tra l'altro opinabile, ditelo a quelli che fanno Cliff Diving. ndEm).
Per durezza dell'acqua, s'intende il valore che esprime il contenuto di ioni di calcio e magnesio (da sali solubili in acqua). Il termine si riferisce in genere alla durezza totale, somma della durezza temporanea (durezza dovuta agli ioni idrogenati, che precipitano dopo l'ebollizione) e quella permanente (che esprime la quantità di cationi rimasti in soluzione dopo l'ebollizione prolungata, di solito bicarbonati di Ca e Mg).
La durezza dell'acqua viene misurata in gradi Francesi °f, dove 1°f rappresenta 10mg/l di CaCO,cioè per dire che in un litro d'acqua sono presenti 10mg di carbonato di calcio. Abbastanza comunemente si usa anche il MEC, che corrisponde ad 1g di CaCOin 100litri, e perciò nell'equivalenza risulta uguale al °f.  (Unità di misura meno utilizzate sono il grado Tedesco °T o °d e l'indice di saturazione Langelier LSI.
In base alla durezza, le acque si classificano nel modo seguente:
  • fino a 7 °f: molto dolci
  • da 7 °f a 14 °f: dolci
  • da 14 °f a 22 °f: mediamente dure
  • da 22 °f a 32 °f: discretamente dure
  • da 32 °f a 54 °f: dure
  • oltre 54 °f: molto dure

Ma perché una lavastoviglie dovrebbe richiedere questo genere di settaggio? Il motivo sta nelle conseguenze che la presenza di questi sali comporta. Infatti un'acqua molto dura (alta presenza di sali di Ca e Mg) influisce negativamente sui processi di lavaggio in genere. Le molecole del detergente si uniscono chimicamente con gli ioni calcio, formando sali insolubili: questo processo comporta un aumento del quantitativo di detergente necessario al lavaggio. La presenza di questi sali insolubili, è responsabile anche dell'infletrimento della lana, quindi occhio se dovete impostare una lavatrice. In più, la presenza di sali di Ca e Mg può essere dannosa, sia per la loro azione corrosiva sui componenti dell'elettrodomestico, sia perché la loro precipitazione produce le famose incrostazioni (quelle che vengono comunemente definite in via generale "calcare").
Detto ciò, presumo che il settaggio della durezza dell'acqua è importante, sì per definire la quantità di detergete (e/o brillantante?) necessario, ma soprattutto (visto che di solito si usano pastiglie standard) per definire la quantità di sale per lavastoviglie da usare. Tutte le lavastoviglie ( e questo lo so, anche se non è molto. ndEm) hanno un dispositivo che si chiama scambiatore di ioni, che prende il sale che noi mettiamo dentro l'apposito scompartimento e lo miscela all'acqua di lavaggio, decalcificandola ed evitando la formazione delle velature (per un ottimo lavaggio) e delle incrostazioni (per un funzionamento duraturo). E' una sorta di addolcitore. La regolazione della durezza, altro non serve (almeno credo. ndEm) a definire quanto sale lo scambiatore deve immettere per ogni lavaggio.
Adesso, una volta capito di cosa si tratta e a che cosa serve, non resta che conoscerne il valore (sì certo, c'è anche l'opzione prendo il valore e lo imposto, fregandomene della teoria che c'è dietro: sempre valida. ndEm). Come fare non è poi così complesso.
In Umbria, l'Umbra Acque (gestore del servizio idrico) ha un tool nel sito, che permette di visaulizzare Comune per Comune le caratteristiche delle acque che escono dai nostri rubinetti (non solo la durezza, quindi). Nel caso, basta linkare qui e cercare il Comune d'interesse: ecco Bastia.
Per il resto d'Italia (anche per l'Umbria ovviamente. ndEm), c'è invece un altro servizio, fatto da Assocasa-Federchimica, che funziona più o meno allo stesso modo (link).
Concludo con la considerazione in consulenza: il valore della durezza dell'acqua di Bastia Umbra, è di 32°f. Nel caso di Nicola la sua lavastoviglie aveva dei range d'impostazione. Dato che questi stavano tra i 24-31 e 31-60 °f (almeno mi sembra di ricordare così), e dunque il dato comunale era al limite, il mio consiglio è stato di impostarlo sul valore più alto. Il sovradimensionamento, permette di lavorare in sicurezza: anche perché dal punto di vista economico, conviene comprare un po' più spesso il sale, piuttosto che ricomprare la lavastoviglie (rovinata dalle incrostazioni di calcare).


p.s. è giusto dire, che nei siti di cui ho messo il link sopra, più o meno si spiega comunque cosa sia 'sta durezza. In più, per i meno pratici di internet o per i maniaci della precisione, ricordo che in ogni ferramenta e nei negozi di acquari, si possono acquistare facili kit per la misura della durezza delle acque.
  






venerdì 13 aprile 2012

D.Lgs 152/2006

Breve riepilogo, per non perdersi. 
D.Lgs 152/2006
Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152, tratta delle norme in materia ambientale. E' un immenso malloppone normativo, di più di 200 pagine e allegati vari. Legifera su tutto il legiferabile in materia d'ambiente, appunto. E' una di quei tipi di normativa, che non sai fino a che punto è un bene (riassume e disciplina molti aspetti tutti inerenti allo stesso ambito, in un'unica emanazione) o un male assoluto (un calderone insomma).
Mettiamola sul personale: per me sta più dalla parte del bene, che del male.
Per parlarne - a quale scopo, chissà?! - bisogna partire dal dire che si tratta di un decreto legislativo (sì, sta anche nel titolo. ndEm). Cos'è un D.Lgs? I decreti legislativi, secondo il diritto costituzionale italiano, è un atto normativo, avente forza di legge. Viene adottato dal Governo (Potere Esecutivo) per delega espressa e formale del Parlamento (Potere Legislativo): la decretazione legislativa è sancita dall'art.76 della nostra Costituzione.
Detto ciò, vediamo per punti di cosa parla.

mercoledì 11 aprile 2012

Silenzio assordante

Il titolo è il più banale degli ossimori (sì, va bé, ci sarebbe "ghiaccio bollente", ma siccome non significa niente...) ed è anche il più banale dei titoli, per descrivere la cosa di cui sto per dire.
Un attimo però: perché nella fiera delle banalità, ci sta tutto, anche il lunghissimo silenzio cui ho costretto questo blog e quell'Essere. Con la lettera maiuscola, perché è un "Essere" che mi riguarda. Sono un geologo, uno che a che fare con certe cose e che vede le cose in un certo modo: un po' per formazione, un po' per destino forse. Quello è un Essere. Essere quel che sono. Chissà perché per molto tempo ho tenuto sotto un caldo tepore tutto questo, o quello...ma in fondo non importa, per le considerazioni psicoanalitiche c'è l'altra stanza. Qui mi piace soffermarmi su questioni scientifiche e amenità varie.
Tra queste - e non so bene se riferirmi alle amenità o alle questioni scientifiche - può essere messa di diritto (nel senso di un diritto tutto mio, sia chiaro. ndEm) questa: la camera anecoica.
Ne parlo, un po' così: sia perché ci ho letto una roba oggi, sia perché in fondo "l'assenza di eco" è quello che spero non abbia questo blog, sia perché invece proprio questo è stato quello che ha avuto per troppo tempo.
In particolare ho letto una cosa sulla camera acusticamente anecoica degli Orfield Labs, di Minneapolis, USA.
Questa stanza è costruita in modo tale da annullare completamente (ammesso che completamente sia un concetto scientificamente confermabile. ndEm) tutti i rumori provenienti dall'esterno, sia la riflessione sulle pareti di quelli prodotti all'interno. Due camere concentriche: la più interna isolata dall'altra da un metro di lana di vetro e con pareti rivestite da una speciale schiuma sintetica in grado di assorbire le onde sonore per il 99%.
Il rumore di fondo tocca i -9.4dB: 0dB è la soglia dell'udibile umano, 30dB è il rumore misurabile nelle nostra stanze da letto di notte (con la Tele spenta, eh! ndEm). 
Inseriti all'interno, si diventa l'unica fonte di rumore. Si percepiscono il suono del battito cardiaco, dello scorrere del sangue e il rumore dell'aria nei polmoni. Chi si trova all'interno vive un'esperienza talmente estrema da rischiare squilibri psico-fisici, principalmente per effetto della degradazione dell'equilibrio. Infatti, l'orecchio, con l'apparato vestibolare nell'orecchio interno, contribuisce in maniera corposa alla percezione spaziale, basandosi sulla riflessione delle onde sonore sugli oggetti intorno a noi. E la cancellazione (artificiale) dell'eco nella camera, compromette in parte la la funzionalità dei sistemi di percezione istintivi. Con la perdita di questi fondamenti sensoriali, si rischia di innescare disequilibri psicologici, indotti da scompensi fisici.
La stanza è stata creata per condurre studi di ricerca clinica su pazienti affetti da sordità completa. Viene anche utilizzata per studiare le sonorità di alcuni prodotti.

Adesso, non chiedetemi/vi perché io abbia deciso di perdere tempo e corrente dal laptop, per scrivere di certa roba - che peraltro poco ha a che fare, con Lehmann, con la geologia e con i sassi e i dinosauri. 
Voi, prendete, usate e gettate: è il consumismo bellezza.