domenica 30 dicembre 2012

È morta.

È morta Rita Levi Montalcini. Aveva vissuto 103 anni di una vita eccezionale: e in certe situazioni, quello che ti prende non è dispiacere. Perché non si tratta di una vita spezzata, di un qualcosa di incompiuto, di un qualcosa che avrebbe potuto essere ma non è stato, come in tante morti. In casi come questi, assisti inerme al ciclo completo della vita. È per questo che certe morti sono belle. Che detto così è un ossimoro quasi assurdo, ma se ci si ferma a riflettere, tant'è.
Quando succedono certe cose, al di là delle personali emozioni (relative, diciamo indirette, anche perché pochi la conoscevano personalmente), quello che contraddistingue il nostro Paese, è un sentimento di raccoglimento popolare. Anzi, di condivisione.
Pochi sono quelli che hanno avuto in vita la fortuna di conoscerla, dicevo, meno sono quelli che sanno qualcosa dei suoi studi: ma poco importa. La morte di Rita Levi Montalcini, è come il crollo del Colosseo.
R.L.M. (come direbbero gli inglesi, che a me piacciono sempre. ndEm), è qualcosa di nostro. Dell'Italia e del Mondo. Dell'umanità, sì: ma prima degli italiani. È un pezzo di Storia. Di Storia e non di Scienza: la scienza è stato lo strumento, il mezzo.
Ed è bello che tutti siamo qui a condividere certe parole, frasi, foto. È bello anche per uno come me, che sta spesso a sottolineare i pessimi costumi di questa buffa società italiana. Condivido anch'io.
È un nazionalismo pulcinelliano, forse, ma si sa che siamo così: pronto alle critiche dei soliti sapientini e dei supersnob della scienza (elementi che sono a vario titolo tra i responsabili di un certo tipo di allontanamento della massa dalla Cultura: ma questo è un altro argomento, che non c'entra niente). 
Dunque è significativa ogni singola frase linkata, ogni commento banale, ogni bimbominkiata sull'argomento, così come è bello ogni ricordo, ogni foto, ogni battuta (queste a dire il vero ancora un po' d'elite: il Vaticano ci blocca un po' sullo scherzare sulla morte. ndEm), ogni eco possibile. Anche e soprattutto di quelli che conoscono R.L.M. semplicemente come quella signora vestita ottocentescamente in TV.
È il rispetto, profondo, vero, sentito, di un'intera Nazione, verso un pezzo inestimabile di se stessa.

Adesso, però, ripetiamo tutti insieme: Rita Levi Montalcini, non è quella rappresentata sulle vecchie 1000 lire!!
Forse se uscissimo dall'Euro, potremmo ripassare un po' di cose...




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